La locuzione Villaggio Globale è stata usata per la prima volta nel 1964 da Marshall McLuhan, uno studioso delle comunicazioni di massa. Se allora era una novità, oggi è una consuetudine. Non solo il mondo ma anche l’ambiente di lavoro può diventare un vero e proprio Villaggio Globale. Ecco allora che entra in campo un altro concetto, quello cross culturale, che si riferisce ad una visione panoramica e globale della cultura, dove individuare ed accettare le differenze delle diverse cultureanche solo se si tratta di piccolo gruppi di lavoro. L’atteggiamento dev’essere quello che ha sempre uno spirito inclusivo. In ogni azienda, piccola o grande che sia, si deve cercare l’armonia nelle relazioni interculturali, esplorando la maniera di sfruttare le differenti caratteristiche culturali per unire le forze e raggiungere nuove mete.

Cosa significa cross cultura in ambito aziendale?

Lcomunicazione cross culturale diventa davvero importante se associata ad una maggiore comprensione degli individui, al loro modo di vivere, di comunicare e di percepire il mondo. Non serve avere filiali intorno al globo per essere un’azienda cross culturale. Immaginate di avere 4 collaboratori, tutti provenienti da paesi differenti ed il Villaggio Globale è fatto! Per comunicare, che si tratti del primo o del secondo caso, bisogna sempre tener presente il background culturale degli interlocutori e ricordare che, nella gestione del business, la cultura può avere un impatto molto forte sul prendere decisioni e sulle modalità di gestione delle risorse umane.

Gestire un team non è un compito semplice, neanche quando vi è un alto grado di omogeneità tra gli elementi del gruppo. Gestire un team con grandi diversità culturali diventa quindi una vera e propria sfida.

È ormai dimostrato che i vantaggi nella valorizzazione delle differenze culturali sono notevoli in termini di competitività nel mercato globale, in termini di spinta innovativa e di massimizzazione delle performance individuali. Non serve per forza avere una concezione comune del mondo, di ciò che è giusto o di cosa non lo è, l’importante è capire che ci sono diverse concezioni del mondo.

Trovate un legame tra le culture, qualcosa di spontaneo e mai invadente che possa far comprendere non la differenza che c’è tra A e B ma la diversità che le contraddistingue. Un esempio? Non è meglio l’italiano che gesticola davanti al serafico giapponese, l’essenza è capire che entrambi stanno comunicando.

 

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