L’up-selling, ovvero la vendita al rialzo, e il cross-selling, quella a completamento, se applicati correttamente, possono aumentare sia gli incassi del Punto Vendita che la soddisfazione del Cliente.

E chi meglio di un cliente può fornire suggerimenti pratici per rendere queste tecniche ancor più efficaci? Io sono una cliente: ecco cosa mi piace!

Relazione personalizzata

Fast food, orario di punta. Dopo un’interminabile attesa, il mio turno. La folla si dirada e davanti a me c’è lui: cappellino con frontino e testa bassa, non sia mai che ci si incroci lo sguardo. Sbuffa. Poi comincia: “Dica?”, “Normale o maxi?”, “Panino o menu?”, “Dessert?”. La sua voce resta sempre sulla stessa nota… La nota che mi irrita e mi fa (quasi) passare l’appetito.

Sono già nel Punto Vendita: significa che ho scelto voi. Sto già ordinando: significa che ho un certo languorino… Ma basterà un’accoglienza meccanica e disinteressata a farmi cambiare idea. Allo stesso tempo questi primi istanti, se sfruttati correttamente, potrebbero convincermi a ordinare qualcosa in più. Come fare?

Tempismo perfetto

Sentirmi proporre una raffica di prodotti non appena metto piede nel Punto Vendita mi farebbe senz’altro sentire con le spalle al muro, ma attenzione: lasciar passare qualche istante di troppo significa perdere importanti opportunità. Carpe diem!

Un momento che sicuramente si presta bene alla vendita suggerita è quello in cui ordino: un esempio? “Prendo un menu pollo con aranciata” “Va bene grande?” e la vendita al rialzo è fatta; o ancora, “Prenderei una fetta di torta di mele” “Cosa ne dice di un ricciolo di panna montata fresca?” niente di più facile di una vendita a completamento come questa!

Un altro momento propizio è la chiusura. Parlo, quindi, dell’istante prima di battere lo scontrino, nonché la situazione perfetta per suggerire novità/promozioni e per stimolare acquisti d’impulso. Qui, faranno presa frasi rapide, che mi aiutino a percepire immediatamente il vantaggio del prodotto (convenienza e/o qualità). Come ad esempio: “Desidera anche un caffè? Il lunedì richiede sempre una carica di energia extra!” oppure “Vuole assaggiare i nuovi mini cupcake? Sono in offerta a 99 centesimi e sono buonissimi!”.

Proposte ad hoc

Per farmi davvero venire l’acquolina, le proposte devono basarsi sui miei desideri, sui miei gusti e sulle mie esigenze. Attenzione quindi a ciò che ordino: rilancia sempre con una proposta coerente!

Qualche esempio pratico: se ordino un toast, abbinerò più volentieri la salsa rosa rispetto a un pacchetto di chewing-gum. Se ordino un secondo, lo accompagnerò a un contorno, non a una pizzetta. Se ordino un succo, farò un salto di qualità e prenderò una spremuta… Non una cioccolata calda.

Frasi efficaci

Proporre i prodotti giusti è fondamentale per catturare il mio interesse. Ma è fondamentale anche usare le parole giuste.

Se mi dici “Va bene grande la bibita?” la mia risposta sarà “Sì!”. Perché? Beh, innanzitutto perché è più semplice e immediato rispondere “Sì” piuttosto che “Altrimenti? Normale? Piccola? Qual è la differenza?”. E poi perché prima di mangiare, solitamente, ho abbastanza fame e sete da ordinare l’intero menu. Se mi dici, invece, “La bibita la vuole grande o piccola?” io dirò che la voglio piccola. Perché in fondo siamo tutti attenti al risparmio, e anche quei pochi centesimi fanno la differenza.

Altro esempio: “Vuole assaggiare la nostra salsa barbecue? È perfetta con le patatine!” Accidenti! Hanno la “loro” salsa barbecue… Ed è perfetta proprio con quello che ho ordinato io… Certo che la provo! Perché “Vuole la salsa sulle patatine?” spesso non basta.

Se è vero che questa è solo l’opinione di una singola cliente, è anche vero che a tutti piace il fast food quando “fast” è una promessa di rapidità verso il cliente e non una giustificazione per un servizio sbrigativo!