Abbiamo approfittato del periodo estivo per leggere i tantissimi libri che hanno catturato la nostra attenzione durante l’anno e ne abbiamo tratto nuovi interessanti spunti per ricominciare la stagione autunnale.

In questa TOP 3 che vi presentiamo, abbiamo selezionato alcuni di questi contenuti che speriamo vi appassionino tanto quanto è successo a noi!

 

1.ADAM GRANT, ORIGINALS: HOW NON-CONFORMISTS MOVE THE WORLD (in italiano, Essere originali. Come gli anticonformisti cambiano il mondo)

Adam Grant, professore alla Wharton School of the University of Pennsylvania, racconta con studi, ricerche e casi aziendali le caratteristiche delle menti più originali e individua gli elementi facilitatori di questo processo.

La creatività e l’innovazione quindi sono alla portata di un maggior numero di persone che attraverso alcuni punti di attenzione ed esercizi possono allenare la propria sfera creativa.

Un libro che va ben oltre però regalando anche vari spunti su:

  • L’essere imprenditori
  • La qualità delle idee
  • Teamwork
  • La gestione del conflitto
  • La selezione dei talenti
  • Il problem solving
  • La gestione delle emozioni

Alcuni passaggi che ci hanno affascinato?

  1. Procrastinare è uno strumento che facilita la creatività e il pensiero originale. La procrastinazione lascia il tempo di considerare idee divergenti, di pensare in modi non lineari, di fare progressi inaspettati
  2. Avere dei dubbi rispetto a un’idea è stimolante. Essere originali sta infatti nell’essere il tipo di persona che prende l’iniziativa per dubitare l’impostazione predefinita e cercare un’opzione migliore. Si chiama vuja de (l’opposto di dejà vu): guardare qualcosa di ben noto e improvvisamente farsi venire dei dubbi e vederla con altri occhi
  3. Se vogliamo essere originali, dobbiamo generare un gran numero di idee. I più originali non sono quelli che al primo colpo hanno successo bensì le persone che non si fermano mai nel trovare soluzioni pur avendo paura di fallire, come tutti noi!

Curiosi di saperne di più? Eccone un assaggio in più: https://www.ted.com/talks/adam_grant_the_surprising_habits_of_original_thinkers?language=it

 

2.ADAM GRANT, GIVE AND TAKE: WHY HELPING OTHERS DRIVES OUR SUCCESS

Al secondo posto c’è sempre Adam Grant di cui quest’estate ci siamo un po’ invaghiti. 😉

Questo libro esamina principalmente tre stili di interazione sociale etichettate come TAKER, MATCHER e GIVER e indaga quale sia quella più produttiva individualmente e all’interno di un Team.

Semplificando, i Takers sono quindi gli arrivisti nelle loro interazioni (“cosa tu puoi fare per me?”), i Matchers sono quelli che ricercano lo scambio reciproco (“farò qualcosa per te se tu farai qualcosa per me”), i Givers invece sono le persone generose per natura (“cosa posso fare per te?”).

Cosa ci ha colpito maggiormente?

  • Quanto più le persone aiutano e condividono la loro conoscenza e forniscono una guida, tanto migliori sono i risultati dell’azienda: maggiori profitti, soddisfazione del cliente, permanenza del personale
  • Per prosperare, i Givers hanno bisogno di una cultura aziendale di supporto che crei un clima in cui chiedere e aiutare sono un valore indiscusso e messo in pratica
  • All’interno di un Team, la presenza di Givers è fondamentale perché influenzano positivamente il comportamento dei Matchers e perchè hanno la capacità di creare un clima psicologicamente sicuro in cui ognuno si sente libero di contribuire. E questo è fondamentale per essere più innovativi e produttivi

Ma il libro offre molto di più! Intanto, qui un breve approfondimento dello stesso autore: https://www.ted.com/talks/adam_grant_are_you_a_giver_or_a_taker?language=it

 

3.PATRICK LENCIONI, THE FIVE DYSFUNCTION OF A TEAM (in italiano, La Guerra nel Team: racconto sulle 5 disfunzioni del lavoro di squadra)

Non si tratta di una novità letteraria ma noi l’abbiamo molto apprezzato.

Questo libro di Patrick Lencioni indaga le cinque vulnerabilità che possono colpire un Team e individua un modo per superarle.

Quali sono le cause di team poco performanti?

  1. Assenza di Fiducia: la paura di rendersi vulnerabile di fronte agli altri impedisce di creare una base sana e solida di fiducia nel Team
  2. Paura del Conflitto: il desiderio di preservare un’armonia artificiale sopprime i conflitti produttivi e i dibattiti di idee non filtrati e appassionati
  3. Mancanza d’impegno:questa disfunzione impedisce ai membri del Team di dedicarsi veramente a portare avanti le decisioni prese nei meeting
  4. Sottrarsi alla responsabilità: senza dedizione a un vero piano d’azione, anche i più determinati hanno timore a richiamare i propri compagni su azioni controproducenti
  5. Disattenzione ai risultati comuni: in questo ambiente prevalgono infatti gli obiettivi dei singoli

Quali sono, invece, le caratteristiche di un team coeso e performante?

  1. Fiducia. I membri del team si fidano l’uno dell’altro e non hanno paura di mostrarsi vulnerabili
  2. Conflitto. Sono capaci di usare in modo produttivo il conflitto di idee
  3. Impegno. Si dedicano alle decisioni e agli action plan concordati
  4. Responsabilità. Si ritengono reciprocamente responsabili rispetto alle azioni concordate e alla risoluzione
  5. Risultati. Sono concentrati sul raggiungimento degli obiettivi di business comuni

Ma per scoprire i metodi e gli esercizi per raggiungere e mantenere questo idilliaco equilibrio, vi consigliamo caldamente questa lettura!

 

Buon inizio autunno!!!