Come quando nel periodo scolastico la campanella della ricreazione risollevava l’animo degli studenti e appariva come un’oasi nel deserto, così la meritata (o le meritate, per i più fortunati!) pausa caffè quotidiana rappresenta un sacrosanto diritto che incide sensibilmente sulla giornata lavorativa di chiunque, qualsiasi sia il ruolo ricoperto.

 

Sì, perché quel quarto d’ora speso di fronte alla macchinetta è un modo per distogliere l’attenzione dagli impegni lavorativi scambiando quattro chiacchiere tra colleghi su argomenti più leggeri e, nel contempo, per “raffreddare” un cervello che, come un computer, rischia di andare in tilt, surriscaldato dal prolungato utilizzo. J

In Svezia, molte aziende hanno reso la pausa caffè obbligatoria da quando uno studio della nazionale Linkoping University ha accertato un aumento della produttività proprio grazie a questi break. Se in più considerate che i lavoratori svedesi sono tra i meno stressati al mondo, vi risulterà chiaro quale sia l’importanza strategica di questi intermezzi.

 

Ma se i vostri collaboratori non vedono l’ora di raccontare ai propri colleghi del loro weekend, è anche vero che non sono così disposti a farlo in presenza di un manager o del leader del proprio team. Non c’è da biasimarli: loro antepongono il ruolo professionale alla relazione sociale ed è un atteggiamento scrupoloso. Ma cosa può fare il manager per stemperare questo clima rigido e godersi la pausa caffè con i propri collaboratori?

 

  • Innanzitutto essere il primo ad avere l’iniziativa! Se notate che quotidianamente il vostro team raggiunge in gruppo (o in piccoli nuclei) la zona adibita alla pausa, cercate di essere propositivi e anticipateli invitandoli a prendere il caffè con voi. Certo, non sarà sempre possibile visti gli impegni di tutti, ma cercate di ritagliarvi queste occasioni quando potete per dimostrare loro che non si trattava di un episodio isolato!

 

  • Molto spesso i vostri collaboratori sono convinti che con le figure dirigenziali si debba parlare esclusivamente di lavoro: noi non vogliamo che evitiate sempre e in qualsiasi caso l’argomento ma cercate di avviare conversazioni più “distese” magari chiedendo che cosa hanno fatto la sera prima, dove andranno in vacanza, quali sono i loro film preferiti. Non è necessario scendere troppo nei particolari, esiste una sorta di confine che non va oltrepassato ma se saprete gestire bene questi momenti otterrete un netto miglioramento del rapporto con i vostri collaboratori e riuscirete a comprendere meglio le loro personalità inserendoli in un contesto sociale più ampio. Non solo! Questo è un ottimo spunto per parlare di attualità in modo che tutti si possano confrontare costruttivamente su tematiche di interesse comune.

 

  • Sfruttate questi momenti di pausa per colloqui informali individuali con i vostri collaboratori ma non sostituiteli a quelli più formali alla scrivania. Meglio un commento positivo che una critica in questa sede, evitando comunque comunicazioni di una certa rilevanza.

 

  • E perché non chiedere al vostro team come migliorare l’ambiente di lavoro proprio davanti a un buon caffè? Sono soddisfatti delle loro pause o vorrebbero una “zona relax” più informale? Ci sono accorgimenti che loro prenderebbero per incrementare la qualità di questi stacchi? Vi accorgerete che a volte basta davvero poco: mettere a disposizione il quotidiano del giorno o qualche libro di agevole lettura, predisporre una bacheca per annunci ed eventi, installare uno schermo o degli altoparlanti per diffondere immagini e/o musica.

 

 

È da minimi dettagli che si raggiungono grandi risultati e le pause caffè sono proprio piccole opportunità per costruire un team coeso, affiatato e produttivo. La prossima volta che deciderete di portarvi il caffè in ufficio pensateci due volte 😉