Poteva essere una correzione come tante: una croce rossa sul compito, un brutto voto, e “niente TV per una settimana”.
Invece no: Matteo e la maestra Margherita, con il supporto dell’Accademia della Crusca, hanno deciso di fare la differenza.
La storia la conosciamo già tutti, ma vorrei soffermarmi su 3 importanti lezioni che i protagonisti della vicenda, a loro insaputa, ci lasciano.
Il collaboratore modello, alias Matteo
Problem solving e creatività
C’è questo fiore bellissimo, soffice, colorato e così pieno di petali che se ne può sentire il profumo: Matteo non conosce nessun aggettivo che possa descrivere una cosa così bella. Allora che si fa? Si lascia il compito in bianco? Si ripiega su un termine meno efficace? NO! Ci si inventa la parola perfetta, ovvero si crea lo strumento per ottenere il risultato sperato.
Il leader perfetto, alias la Maestra Margherita (che nome petaloso!)
Flessibilità e incoraggiamento
Rispettare e far rispettare le regole è fondamentale per un leader, ma sapere quali mettere in discussione è un modo intelligente per sprigionare la creatività dei nostri collaboratori, incoraggiandoli a proporre nuove soluzioni, più in linea con le esigenze del progetto.
L’Azienda per cui tutti vorremmo lavorare, alias l’Accademia della Crusca
Ascolto e obiettività
Credo che gli impegni non manchino, in quel dell’Accademia, eppure il tempo e la voglia di ascoltare la richiesta del piccolo Matteo c’erano. Non solo: la proposta è stata presa in considerazione in maniera seria, imparziale e obiettiva (se “pieno di coraggio” è “coraggioso”, perché “pieno di petali” non può essere “petaloso”?) senza che la tenera età del “collaboratore” influenzasse negativamente la valutazione.
La vicenda, però, non è conclusa: un neologismo, infatti, può ufficialmente entrare a fare parte della lingua italiana solo se entra nel lessico quotidiano di un gran numero di persone. Ed ecco il Bel Paese che si mobilita, tra hashtag, meme e condivisioni, a favore della causa. Serve che vi ricordi la potenza del team building e il ruolo determinante dei social network? 🙂