“Un uomo che beve soltanto acqua ha un segreto da nascondere ai propri simili”
(Charles Baudelaire, “Du Vin e du Hachisch”)
Aveva proprio ragione Baudelaire. Io mi sento sempre così quando entro in un nuovo bar e non so mai se è sicuro per me ordinare anche solo un caffè. Quindi mi affretto a rispondere precipitosamente “Dell’acqua, grazie!”.
Altrimenti dovrei scrutare il bancone con il mio sguardo indagatore per vedere quantomeno se la macchina del caffè è separata da quella dell’orzo. O fare il terzo grado al barista per sapere se le cialde che usano per l’orzo vengono usate in un gruppo esclusivo e a parte rispetto al gruppo del caffè normale. E probabilmente vedere che il barista si sta già spazientendo perché… “andiamooo, Signora..è solo un caffè!!”
Ecco cosa nascondo nella mia frettolosa e precipitosa risposta: sono celiaca e per me l’orzo è veleno. Non posso entrare in un bar e a occhi chiusi ordinare automaticamente un semplice, banale, veloce caffè. Devo assicurarmi che non ci sia l’orzo nei paraggi. E quindi, il più delle volte, soprattutto nei bar che non conosco, se vedo che il barista è di fretta e ci sono tanti altri clienti, preferisco sorvolare sulla mia celiachia e ordinare una sana e sicura acqua.
Nel mondo Food&Beverage c’è una vastissima fascia di clienti che si trova a fare i conti con allergie, disagi alimentari, intolleranze, malattie, diete particolati, scelte culturali, religiose…. È fondamentale quindi farsi trovare preparati per offrire il miglior servizio possibile anche a questi particolari clienti.
5 scelte vincenti:
- Anche se il locale è affollato e le proposte da fare ai clienti sono ripetitive e quasi automatiche, riserviamo un sorriso accogliente a chi deve chiedere informazioni sugli ingredienti di un prodotto o sulle modalità di preparazione. Se il cliente ha scelto noi tra mille possibilità, abbiamo il compito di valorizzare la sua fiducia e di cercare di soddisfare le sue esigenze
- Ricordiamoci che la diversità alimentare in alcuni casi può essere vissuta come un disagio dal nostro cliente, quindi evitiamo atteggiamenti di commiserazione o impazienza. Servire il nostro ospite e saper rispondere a richieste anche delicate sarà per noi una grossa soddisfazione. Il cliente si sentirà rispettato e sarà sicuramente propenso a ritornare da noi
- Soprattutto nelle località a vocazione turistica, formare il personale di servizio sui nomi delle più comuni intolleranze e allergie alimentari nelle principali lingue straniere, o almeno in inglese, sarà sicuramente un valido aiuto per poter aiutare clienti in difficoltà
- Tutto lo staff che lavora all’interno del punto vendita deve essere formato sulle diverse esigenze alimentari esistenti:
- chi ad esempio riceve le richieste di prenotazione, è opportuno che chieda se ci solo allergie o intolleranze per annotare le specifiche richieste dei clienti
- il personale di servizio deve poi esserne debitamente informato affinché i prodotti vengano serviti al giusto cliente e non ci siano errori o scambi durante la somministrazione
- il personale di cucina deve assolutamente evitare contaminazioni seguendo scrupolosamente le procedure anche in fase di preparazione e stoccaggio
- Il panorama delle diversità alimentari è talmente vasto che spesso non ci è possibile conoscerne a fondo tutti gli aspetti. Ma assicuriamoci di avere a disposizione delle fonti ufficiali dove poter reperire informazioni precise: normative, associazioni, nutrizionisti, pubblicazioni, riviste specializzate
Il cibo è alla base dei bisogni dell’uomo e ha una fortissima valenza sociale. Il cibo è sostentamento, è condivisione, scambio, piacere: che sia un caffè al volo con le amiche o una cena d’affari o il pranzo della domenica con la propria famiglia. Il cibo unisce. Tutti. Proprio per questo il nostro compito è importante quanto speciale, soprattutto se rende accessibile questo piacere anche a chi deve seguire un regime alimentare specifico.