Sento parlare di Storytelling continuamente. E’ utile alla tua immagine, è vantaggioso per la tua azienda, è fondamentale per essere ascoltati con attenzione e coinvolgimento. Sembra che oggi non si possa più fare a meno dello Storytelling.

Sempre più interessata al fenomeno, ho partecipato a un incontro sull’argomento, promosso da Niuko, dove l’ospite era Mattia Garofalo, della Scuola Holden.

Che cosa ho imparato? Beh che se vogliamo “vendere” con efficacia il nostro prodotto o la nostra azienda, lo storytelling può rappresentare lo strumento giusto. Che se vogliamo che davvero funzioni,dobbiamo rendere i nostri collaboratori dei bravi storyteller, dando loro gli strumenti adeguati per farlo:

La storia giusta da raccontare

  • Pur andando verso un’epoca sempre più caratterizzata dalla scarsità di concentrazione, ci ritroviamo a guardare film sempre più lunghi, a leggere libri sempre più grossi e a vedere serie TV infinite. Allora forse è vero che riusciamo a essere concentrati per poco tempo, ma solo sulle cose che non ci piacciono. La regola è quindi raccontare cose che catturino l’attenzione e che vedano il nostro interlocutore ben disposto a dedicarvi tempo ed emozioni.
  • Le storie per catturare devono essere complesse, perché la realtà che viviamo è complessa e noi dobbiamo poterci immedesimare, perdere nel racconto ma essere anche liberi di esplorare attraverso la nostra immaginazione. Fare in modo che il nostro interlocutore trovi nella storia e nei personaggi ciò che più gli interessa.
  • Per “tirare dentro il pubblico” dobbiamo per prima cosa rispettarlo attraverso un patto narrativo che crei una “sospensione volontaria dell’incredulità” . Permettergli quindi di fidarsi di ciò che gli stiamo raccontando.
  • Per interessare dobbiamo far rivivere nella testa del nostro interlocutore la storia che stiamo narrando.

La formazione adeguata

  • Ogni collaboratore deve sentirsi parte della storia per essere pubblico e autore insieme. Noi dobbiamo quindi formare tutti i dipendenti in modo che rappresentino dei veri e propri ambasciatori del nostro brand. In Nike ogni nuovo assunto deve ascoltare per 5 giorni i racconti sull’azienda e i Dirigenti devono essere in grado di raccontarli in modo impeccabile. Avere racconti comuni crea cultura!
  • Attraverso la formazione sul prodotto, aiutare i venditori a “mostrare” con passione ed entusiasmo e non fermarsi solo al dire. Oggi se non mostri, non sei attendibile.
  • Educare i collaboratori, in qualsiasi ruolo o funzione, a non “urlare” l’unicità delle proprie competenze o del prodotto: un’offerta vastissima come quella che il mercato offre in tutti i campi, può far percepire il nostro atteggiamento come poco attendibile. Dobbiamo evitare di dire al nostro interlocutore o al nostro cliente cosa deve pensare (il mio prodotto è migliore degli altri) ma lasciargli invece spazio di pensiero e di espressione (cerco di arrivare a un prodotto innovativo attraverso la passione).

Raccontare storie è facile, ma fare un buon Storytelling per un’azienda significa avere ben chiari gli obiettivi da raggiungere, fare comunicazione esterna e interna e soprattutto fare strategia perché, che lo si voglia o no, costruire la storia giusta e raccontarla in modo efficace costringe a mettere ordine.