Nel precedente articolo (Train the trainer: un programma efficace per aziende retail | Parte 3 – Modalità e strumenti)  abbiamo analizzato modalità e strumenti per costruire un efficace programma train the trainer. Concludiamo oggi il nostro approfondimento con alcuni suggerimenti per dare continuità alla formazione.

 

I SISTEMI DI MONITORAGGIO

I migliori percorsi formativi train the trainer che ho visto applicare sono quelli che prevedevano anche un sistema di controllo integrato.

Esso non deve essere per forza qualcosa di elaborato o scientifico ma, qualunque strumento si decida di utilizzare, ha solo bisogno di essere applicato sistematicamente perché il monitoraggio aumenta l’efficacia della formazione.

Le informazioni raccolte devono essere semplici, così come deve essere semplice il modo di ottenerle e interpretarle.

Il monitoraggio deve essere dunque effettuato sulle perfomance del futuro trainer e sui risultati ottenuti nell’erogare a sua volta la formazione.

Nel primo caso i mezzi a disposizione potrebbero essere i report regolari sulle attività svolte, i risultati dei questionari di gradimento e le verifiche svolte durante la fase di affiancamento, utili per verificare capacità e competenze nel primo periodo di attività. Un percorso di microlearning che regolarmente verifichi i livelli di apprendimento e di applicazione del metodo potrebbe rappresentare un ottimo strumento di controllo oltre che di continuità del percorso.

Per valutare invece oggettivamente i risultati sulle squadre di vendita formate dal futuro trainer, sarebbe opportuno collegare le performance a degli indicatori (tasso di conversione, pezzi per scontrino, scontrino medio, ecc.). In questo caso, la creazione di contest potrebbe supportare il monitoraggio e nello stesso tempo consolidare l’apprendimento di concetti specifici, creando una sana competizione nel gruppo.

 

LA MOTIVAZIONE E IL SENSO DI APPARTENENZA

Per poter consolidare una squadra formativa di successo è fondamentale lavorare costantemente sulla motivazione e sul senso di appartenenza perché questi concetti possano essere a loro volta trasmessi con passione ed entusiasmo.

I futuri trainer devono essere tenuti costantemente al corrente di ciò che succede in azienda, specificando con molta chiarezza ciò che ci si aspetta da loro, informandoli dettagliatamente sugli obiettivi della loro attività, fornendo anche le possibili risposte a eventuali obiezioni o richieste dei colleghi.

Dovrebbero essere anche previste regolarmente delle visite presso la sede, dove trasmettere informazioni, trasferire in anteprima novità e far incontrare persone di riferimento. Questo li aiuterà a sentirsi parte integrante dell’azienda e a garantire il loro aggiornamento continuo.

Sottovalutare questo aspetto può costare molto caro in termini di efficacia. Le persone delegate dall’azienda alla formazione di altre persone devono essere sempre cariche, piene di entusiasmo e costantemente orgogliose di far parte dell’impresa.

 

Disporre di trainer sul territorio può essere una grande opportunità sia per chi eroga che per chi riceve la formazione. L’unica trappola che deve essere assolutamente evitata è pensare che persone esperte possano, senza alcun supporto formativo, diventare formatori efficaci. Lo sforzo deve essere quindi quello di fornire loro tutti gli strumenti utili per crescere, migliorarsi e diventare dei trainer eccellenti che lascino segni tangibili e permanenti del loro passaggio.

 

[Pubblicato su Persone & Conoscenze – novembre 2016]