Se il retail 2.0 è tutto proiettato al digitale è evidente che i retailer dovranno tenergli il passo. Già, perché non servirà rimpiazzare i “vecchi” retailer, basterà semplicemente aggiornarli. E se c’è sempre qualcuno che insegna e qualcuno che apprende, questa volta ad insegnare è la tecnologia digitale e ad apprendere sono gli addetti alla vendita. Insomma, un po’ come quando dovevate spiegare alla mamma come funziona WhatsApp. Ma nei retailer riponiamo una grande fiducia, anche perché, in fondo, quello digital è un mondo davvero interessante e anche applicato alla dimensione retail ha i suoi effetti speciali.
Informare prima, informare digitale
Quante volte navighiamo con lo scopo di acquistare? Eh già, come è cambiata la finalità della navigazione! Una volta esistevano solo le barche, ora invece il tablet è il nostro peschereccio e il porto sicuro è diventato Amazon. Il cliente è continuamente a caccia di informazioni e il retailer dev’essere in grado di dare delle risposte. Avere un bagaglio di informazioni sempre a portata di mano ha infatti cambiato le aspettative, i tempi e le modalità del processo di vendita. Prima di tutto bisogna allora saper gestire nel migliore dei modi l’omnicanalità del customer journey. Come? “Studiando” i social network: cercate il vostro competitor più spietato, leggete le richieste del cliente e mentre questo starà aspettando, voi avrete già la risposta. Quale? Il QrCode di Decathlon, la prova virtuale di un nuovo mobile Ikea e la ricezione delle notifiche push quando in fase di out of stock il vestito di Mango o di Zara torna disponibile.
E poi l’evoluzione nello store
Il valore aggiunto del digital retail e quindi il super-potere del nuovo retailer sta nell’usare l’innovazione tecnologica per progettare nuove interazioni tra cliente e prodotto. Il digitale è il drago dei consumatori, ammirato e stimato e ancora da molti temuto. Ma nella favola dell’acquisto, come dev’essere l’esperienza di shopping dei nostri clienti, non deve mancare. E allora via alle nuove “decorazioni” negli store: tablet, vetrine virtuali e magic mirror che aiutano a consultare la disponibilità dei prodotti e studiare proposte di cross selling. E ancora sconti ad hoc che si attivano attraverso l’uso evoluto delle benedette carte fedeltà, le app che ci fanno girare tra gli scaffali direttamente dal divano, postazioni interattive che consentono di ordinare online la merce non disponibile in negozio, sistemi di pagamento “senza pensieri”, inclusa la nuova Firma Grafometrica associata al pagamento con carta di credito che semplifica le transazioni.
Insomma, il destino del retail si vede bene… ma attenti, non è ammesso aver paura dei draghi!
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