Oggi riprendiamo un articolo sulla Vision pubblicato dal blog Training Industry (“Unleashing the Full Potential of Your Organization” di Jeremy Cage ) che abbiamo trovato molto interessante per rispondere alla domanda ricorrente in molte aziende: “Perché non riusciamo a raggiungere risultati migliori nonostante tutti i talenti che abbiamo a disposizione?”.
La chiave di tutto non è infatti il potenziale ma la capacità di liberarlo e supportarlo nella sua concretizzazione.
Alcuni motivi che ostacolano questo processo sono:
- ASSENZA DELLA VISION (O SOGNO) AZIENDALE. Ogni Paese, Società, Brand sono nati da un sogno: capita che le organizzazioni si trovino in difficoltà proprio quando perdono di vista la loro vision iniziale. Prendiamo l’esempio di Kodak, fondata nel 1888 sulla base del sogno di “rendere la fotografia facile da usare proprio come una matita“. Questa idea ha dato origine negli anni ‘60 alla fotocamera compatta Istanmatic, prodotto popolarissimo sino all’avvento della fotografia digitale. Pur essendo stata proprio la stessa Kodak nel lontano 1975 a produrre il primo prototipo di macchina fotografica digitale, l’azienda non è più riuscita ad allinearsi al nuovo sogno (e che sogno!) temendo che questo potesse intaccare il modello allora redditizio basato sullo sviluppo di film e rullini. Kodak ha perduto il suo sogno: non ha saputo sfruttare l’enorme potenzialità della propria invenzione e rapidamente è stata messa ai margini dalla concorrenza. Come sempre, la domanda più importante da farsi per imparare da questi casi è: “perché è successo questo?”. Kodak è l’esempio di come spesso le aziende rimangano paralizzate dalla paura di rischiare perseguendo obiettivi ambiziosi ma troppo vaghi. Il passaggio da fare allora è “sognare in modo specifico e temere in modo vago”: non dev’essere la paura a guidare il nostro percorso ma una vision precisa e solida!
- ASSENZA DI CORAGGIO. Un secondo motivo che ostacola la crescita dell’impresa è fortemente legato al primo ma sposta il focus sul coraggio che ci vuole per innovare e rimanere competitivi sul mercato. E per fare questo, ci vuole allenamento! Esattamente come in palestra, il muscolo da allenare questa volta è quello del coraggio. Senza muscoli e senza coraggio, non è facile far emergere il pieno potenziale dell’azienda anche in presenza di collaboratori geniali.
Vediamo allora come evitare queste trappole pericolose e rimanere concentrati sul sogno, trovando il coraggio necessario per realizzarlo!
IMPARARE A SOGNARE
La bella notizia è che si può imparare a sognare! La formazione di tutta l’organizzazione è indispensabile per imprimere l’abitudine a sognare in modo specifico, preciso e convincente affinché la tua Azienda sappia affrontate con facilità gli eventuali ostacoli, mentre si presentano, e per evitare che si paralizzi a monte del problema.
SALPARE
La metafora della barca a vela è particolarmente calzante in questo caso perché il “muscolo del coraggio” si allena incoraggiando i propri colleghi marinai ad affrontare il mare aperto! Invece di indirizzare i propri collaboratori a seguire solo tracciati conosciuti e sicuri, è importante anche incentivare scelte azzardate e coraggiose. Naturalmente, monitorando costantemente i risultati attesi ma senza punire l’eventuale fallimento “in buona fede”.
CONTINUARE A FRONTEGGIARE LE AVVERSITÀ
L’azienda deve essere una palestra attiva e ricettiva dove vanno sviluppati e incentivati percorsi formativi che consentano a tutti i talenti di accettare e cavalcare il cambiamento per adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato senza compromettere i risultati.
SPORCARSI LE MANI
Imparare a delegare è fondamentale per liberare il potenziale di qualsiasi team lavorativo. Tuttavia ci sono alcune mansioni che non possono essere affidate ad altri: allora spetta al leader trovare il coraggio di rimboccarsi le maniche e sporcarsi le mani per trovare le migliori soluzioni ai problemi.
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